Ammortamenti 2022: sospensione o modifica?

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

Sono numerose le imprese che avranno una performance economica negativa nel bilancio del 2022, situazione dovuta a diverse ragioni, tra cui l’elevato aumento dei costi energetici e delle materie prime, nonché le difficoltà di mercato legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Potrebbe, quindi, rendersi necessario per tali imprese valutare, insieme ai propri consulenti, l’applicazione di nuove politiche di bilancio atte a minimizzare il peso degli ammortamenti.

Nel bilancio del 2022, attualmente in fase di chiusura, e in quello futuro del 2023, è possibile sospendere gli ammortamenti fino al 100%, come alternativa all’applicazione dei criteri di valutazione ordinari.

Il piano di ammortamento viene definito nell’esercizio in cui il bene è disponibile e pronto per l’uso, stimando la residua possibilità di utilizzo, che è legata alla durata economico-tecnica ed è generalmente inferiore rispetto alla durata fisica.

L’OIC 16 fornisce indicazioni su come stimare la residua possibilità di utilizzo di un cespite, tenendo conto di diversi fattori, quali ad esempio il deterioramento fisico dovuto alle condizioni di utilizzo, il grado di utilizzo, l’esperienza dell’azienda, le stime dei produttori del cespite e di eventuali perizie, l’obsolescenza tecnologica, nonché i piani aziendali di sostituzione e le politiche di manutenzione.

Tale principio contabile disciplina anche la modifica del piano di ammortamento, che deve essere periodicamente rivisto per verificare la presenza di eventuali cambiamenti nella residua possibilità di utilizzo. In questo caso, l’amministratore deve ripartire il valore contabile dell’immobilizzazione, pari al costo storico di acquisto al netto degli ammortamenti effettuati fino a quel momento e di eventuali svalutazioni, sulla nuova vita utile residua del cespite.

La situazione economica in cui un’impresa versa impone di prendere determinate scelte strategiche: nel caso degli ammortamenti è possibile decidere se modificare il piano di ammortamento esistente o sospenderlo completamente.

Prolungare la vita utile residua potrebbe rappresentare la soluzione ideale in alcune situazioni, come nel caso di imprese che stanno registrando una modesta performance economica e che, probabilmente, continueranno ad ottenere risultati simili anche nei successivi esercizi. Questo approccio consente di evitare l’applicazione di una norma che deroga ai criteri di valutazione ordinari, purché i principi contabili vengano correttamente applicati.

Al contrario, la sospensione degli ammortamenti è preferibile sia per le imprese che hanno avuto una performance economica modesta solo nel 2022 e prevedono di tornare a ottenere risultati positivi in ​​futuro, sia per le imprese che presentano una performance economica molto negativa, che potrebbero optare per la sospensione integrale al fine di contenere le perdite di gestione.

In ogni caso, la Nota Integrativa del bilancio deve riportare le informazioni richieste per rispettare le norme di legge ed i principi contabili. Se viene modificata la vita utile, è necessario indicare le motivazioni della deroga e gli effetti prodotti da tale decisione. Dovranno essere esplicitate, a titolo esemplificativo, la percentuale di sospensione scelta, l’ammontare della riserva indisponibile (pari alla somma totale degli ammortamenti non transitati dal conto economico) e l’effetto che la mancata iscrizione degli ammortamenti ha prodotto sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società.

Questa informazione è di fondamentale importanza per consentire agli stakeholders di comprendere il bilancio e prendere le opportune decisioni economiche.

Ti potrebbe interessare

Proroga al 20 luglio dei versamenti per contribuenti isa e forfettari

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso un comunicato stampa (n. 98) annunciando una proroga dei termini di pagamento per i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).

acconto IMU

Acconto IMU entro il 16 giugno 2023

Come accade annualmente, anche quest’anno è necessario versare la prima rata dell’IMU (Imposta Municipale Propria) relativa all’anno 2023 entro il 16 giugno. Per quanto riguarda le modalità di calcolo dell’imposta, è importante fare riferimento alle disposizioni stabilite nell’articolo 1, commi 739 e seguenti della Legge 160/2019.

La cessione del credito d’imposta energia e gas

L’art. 1 della Legge 197/2022 ha esteso anche al primo trimestre 2023 l’applicazione dei crediti d’imposta sull’energia elettrica, sul gas e sul carburante, già previsti nell’ultimo trimestre 2022, ma con un incremento pari al 5%.

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tag: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

  • C.so Unione Sovietica 248 – 10134 TORINO
  • Tel. 011/03.73.900
  • Fax. 011/03.73.905
  • info@algconsulenze.com
Scrivici
1
Salve, come possiamo aiutarvi?